Nonostante l’intesa preliminare della notte fra Israele e Hamas per la prima fase del cessate il fuoco - e mentre i negoziatori firmavano l'accordo in Egitto - dalla Striscia si alzano ancora colonne di fumo. Come riportato da al Jazeera qualche ora dopo l’annuncio di Trump, a Gaza si sono registrati nuovi bombardamenti da parte dell’Idf. Dall’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu è arrivata una precisazione sulle tempistiche dell’accordo che sa di giustificazione indiretta degli attacchi di oggi (9 ottobre). Secondo il primo ministro, la tregua diventerà operativa solo dopo la ratifica del governo di Tel Aviv, che dovrebbe arrivare alle 17 (le 16 italiane) nel corso della riunione del gabinetto di sicurezza.

Le macerie di oggi sono le ultime di due anni di guerra in cui Gaza è stata quasi completamente rasa al suolo. Reuters ha recentemente pubblicato un archivio fotografico dove il confronto fra il prima e il dopo è affidato a sei diversi luoghi della Striscia. Le immagini satellitari rendono evidente il livello di distruzione lasciato dai bombardamenti. Dove prima della guerra il verde dei campi spezzava il bianco degli edifici resta solamente il grigio uniforme dei cumuli di macerie. Nella fotografia satellitare di Jabaliya, a Nord di Gaza City, gli edifici ancora in piedi si distinguono per l’ombra che lasciano sul terreno. Di quella che due anni fa era una città resiste non più della metà, anche le immagini del porto sono eloquenti con le macerie che occupano le banchine e le spiagge intorno a quel che resta dello scalo.