Politica
7 ottobre, 2025Dopo il voto del Parlamento europeo, il Carroccio punta il dito contro il Ppe e Fi. Sardone: "Governate con la sinistra". Benigni: "Non accettiamo lezioni da populisti"
L’insinuazione che dietro al “salvataggio” di Ilaria Salis ci siano voti del Partito popolare europeo. E il voto sulla revoca (mancata) dell’immunità dell’europarlamentare di Avs che diventa, ancora, la scintilla per uno scontro tutto interno al centrodestra italiano. Il leader della Lega Matteo Salvini prima mette nel mirino il “trucchetto del voto segreto, richiesto dai gruppi di sinistra”. E poi aggiunge: “Anche qualcuno che si dice di 'centrodestra' ha votato per salvare la signora Salis dal processo. Vergogna!”.
La replica di Tajani
Il segretario del Carroccio non cita esplicitamente Forza Italia, che siede nella famiglia dei Popolari, ma l’insinuazione scatena comunque la reazione, stizzita, del leader azzurro, Antonio Tajani: “Le calunnie, gli insulti non li accettiamo, non c'è nessuno che tradisce, nessuno che fa giochi strani, noi siamo sempre stati leali e coerenti”, risponde ai cronisti a margine di un convegno alla Camera. “Quando si usano queste piccole cose per prendere qualche voto in più significa che i voti si perdono: lo abbiamo visto anche nelle Marche, in Valle d'Aosta, in Calabria — aggiunge Tajani —. Io credo che il centrodestra debba preoccuparsi di prendere i voti all'esterno e di non fare polemiche all’interno”.
Difficile sapere chi siano stati i "franchi tiratori"
Il voto è stato segreto, e quindi è impossibile — a meno che non escano allo scoperto i “franchi tiratori” — sapere chi, tra i partiti che affollano il gruppo dei Popolari, abbia votato contro le indicazioni del presidente del Ppe, Manfred Weber. A dire il vero, la scorsa settimana Tajani aveva ribadito che Forza Italia avrebbe votato “a favore della revoca dell’immunità” perché “i reati sono stati commessi prima che diventasse europarlamentare”. Ciononostante, il ministro degli Esteri era stato preso di mira anche da Casapound, che gli aveva dedicato uno striscione: “Tajani antifascista, amico della Salis”.
L'attacco di Silvia Sardone
Nonostante quest’ineliminabile incertezza, la Lega insiste e torna all’attacco con la vicesegretaria Silvia Sardone: “Mancano all'appello decine di voti del Partito popolare europeo. Il voto è segreto, ma non ci sono dubbi che sia stato il Ppe a salvare Ilaria Salis — dice l’eurodeputata leghista —. La sinistra ha chiesto il voto segreto, non possiamo sapere con certezza chi e come abbiano votato. Ma possiamo certamente affermare che il Partito Popolare Europeo, del quale Forza Italia fa parte, ha salvato Ilaria Salis da quello che sarebbe stato giusto, il processo in Ungheria. Quindi è chiaro da dove siano arrivati i voti che l'hanno salvata dal processo in Ungheria. D'altronde sappiamo bene che il Ppe e Forza Italia qui al Parlamento europeo governano con la sinistra ed è quindi facile capire chi ha salvato l'europarlamentare di estrema sinistra”.
Benigni (FI): "Non accettiamo lezioni da populisti"
La controreplica azzurra è stata affidata al deputato Stefano Benigni, vice di Tajani: “Le accuse di Silvia Sardone a Forza Italia sul voto a Ilaria Salis sono gravi e infondate. Se ha le prove, le tiri fuori, altrimenti la smetta di starnazzare cose insensate. Prima dice che il voto è segreto, poi accusa Forza Italia e il Ppe di tradimento come se avesse la bacchetta magica. E chi è lei, Maga Magò? — si chiede —. Basta scorrere l'elenco dei presenti e degli assenti per capire chi ha davvero salvato Ilaria Salis. La delegazione di Forza Italia era al completo e ha votato compatta, mentre tra i Patrioti si sono registrate diverse assenze, 15 su 84, tra cui un eurodeputato della Lega, che si sono rivelate determinanti. Sarebbe interessante ascoltare le giustificazioni di chi non c'era e che, di fatto, ha contribuito a salvare la Salis. Non accettiamo lezioni da populisti che cercano di raccattare qualche voto speculando senza ritegno”, conclude.
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