Il presidente del tribunale di Milano, Fabio Roia, ha scelto di "applicare" Tiziana Gueli, che a fine marzo passerà ad altro incarico. Il procedimento per truffa ai danni dell'Inps a carico della ministra perderà al massimo due mesi (ma non inizierà da capo)

I legali di Daniela Santanchè guadagneranno al massimo due mesi, perché il procedimento per truffa aggravata ai danni dell’Inps riprenderà regolarmente dal prossimo 20 maggio. Dopo aver cambiato in corsa uno dei suoi due legali, il rischio era che tutto iniziasse da capo perché la giudice per le udienze preliminari, Tiziana Gueli, a fine mese passerà agli uffici del dibattimento. I tempi dilatati, per la difesa senatrice di Fratelli d’Italia, sarebbero stati un’opportunità: da un punto di vista giudiziario, perché all’orizzonte si sarebbe potuta aprire la strada della prescrizione, e da un punto di vista politico, perché così avrebbe allontanato a data da destinarsi la decisione sulle eventuali dimissioni, più volte legate all’eventuale rinvio a giudizio (il secondo, dopo quello per falso in bilancio di fine gennaio). Ma il presidente del tribunale di Milano, Fabio Roia, ha scelto comunque di applicare la gup al procedimento per permetterle di continuare a seguire il caso.

 

"Fatti a rischio prescrizione"

L’udienza dello scorso 26 marzo è stata rinviata per dare tempo al nuovo avvocato di Santanchè - Salvatore Pino - di leggere e studiare le carte dell’inchiesta e perché l’altro legale, Nicolò Pelanda, era impegnato in un altra udienza in Corte d’appello. Nel provvedimento con cui ha confermato la gup Gueli, nonostante il trasferimento dal 31 marzo in altri uffici, Roia ha spiegato che “occorre garantire il principio del mantenimento dell’organo, unitamente alla necessità della conoscenza degli atti in un procedimento che prevede, fra l’altro, fatti a rischio di prescrizione”. La nota del presidente del tribunale continua sottolineando che “il procedimento incardinato innanzi al giudice dell’udienza preliminare si trova in avanzato stato di istruttoria”. Secondo una circolare “i fatti a rischio prescrizione” - eventualità possibile nel procedimento a carico di Santanchè, visto che gli episodi contestati sono avvenuti “a Milano dal 31 maggio 2020 al 28 febbraio 2022” - consentono “l’applicazione ‘ad processum’ del magistrato trasferito ad altra posizione tabellare allorché il procedimento incardinato innanzi a giudice dell’udienza preliminare o del dibattimento si trovi in avanzato stato di istruttoria”. Pertanto, per Roia “ricorrono tutte le condizioni per disporre l'applicazione di Tiziana Gueli all'udienza di rinvio del 20 maggio 2025 per la trattazione del procedimento unitamente a tutte le udienze eventuali successive necessarie per la definizione della fase processuale (udienza preliminare) in essere”.

 

Capitolo dimissioni

Tra i procedimenti a carico di Santanchè, quello per truffa aggravata ai danni dell’Inps è il più delicato. La ministra del Turismo è accusata di aver incassato, tramite le sue società del gruppo Visibilia, 126 mila euro di cassa integrazione Covid per i suoi 13 dipendenti che, però, lavoravano regolarmente in smart working. All’udienza del 26 marzo il nuovo legale della ministra ha fatto sapere che l’Inps ritirerà la sua costituzione di parte civile perché nel frattempo è stato risarcito di quasi 200 mila euro (soldi restituiti per la presunta truffa all’ente e per ii danni d’immagini e da “disservizio”). Gli scorsi appuntamenti di fronte alla gup, al settimo piano del Palazzo di Giustizia, erano serviti per affrontare le questioni preliminari: dalla retrodatazione dei reati fino alla competenza territoriale del foro (dopo il rinvio della giudice Gueli, la Cassazione ha deciso a fine gennaio che il procedimento rimarrà a Milano). Le grane con la giustizia per Santanchè non finiscono qui: il 17 gennaio scorso è stata rinviata a giudizio per falso in bilancio (il processo inizierà il prossimo 15 aprile) ed è poi indagata per bancarotta per il crack della sua società di cibo biologico, Ki Group Srl, messa in amministrazione giudiziaria con conti in rosso per 8,6 milioni di euro. Ma la sfera giudiziaria, per la ministra del Turismo, si intreccia a doppio filo con quella politica. Le opposizioni chiedono da mesi un passo indietro: è già uscita indenne da una mozione di sfiducia, respinta dal Parlamento lo scorso 25 febbraio, ma sia Santanchè che altri big di Fratelli d’Italia hanno fatto intendere che un secondo rinvio a giudizio porterebbe la ministra a dimettersi dal governo di Giorgia Meloni.

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