Politica
16 settembre, 2025"Fondamentale prendere le distanze da chi giustifica l’omicidio di un uomo" ma, ha aggiunto il figlio di Luigi Calabresi, "il nostro tempo non ha nulla a che fare con quella stagione". Per la figlia di Walter Tobagi, "Meloni sposa la retorica della vendetta di Trump ma la estende alla situazione italiana, in maniera priva di fondamento"
“Improvvisamente siamo tornati a parlare di Brigate rosse, i fantasmi degli anni Settanta sono riapparsi nel nostro dibattito politico e si sono riaccese paure antiche. Ma davvero oggi viviamo un clima paragonabile a quello del decennio più difficile e tragico della storia italiana? Non credo proprio”. Inizia così l’articolo firmato da Mario Calabresi su Repubblica in cui il figlio del commissario di polizia, Luigi, ucciso nel 1972 a Milano da Lotta Continua risponde (a distanza) a chi in questi giorni — sulla scia dell’omicidio di Charlie Kirk — evoca una recrudescenza della violenza politica anche in Italia. Luigi Calabresi è stato citato esplicitamente da Antonio Tajani, per evidenziare i rischi della violenza politica.
Anche Benedetta Tobagi — suo padre, il giornalista Walter Tobagi, venne ucciso sempre nel capoluogo lombardo da un commando della Brigata XXVIII marzo — prima in un post su Facebook e poi su La Stampa, rifiuta qualsiasi parallelismo storico con gli Anni di piombo che hanno insanguinato l’Italia negli anni Settanta.
Calabresi: "Il nostro tempo non ha a che fare con quella stagione"
In quel periodo, scrive Calabresi, “la violenza politica era diffusa, quotidiana e continua. Fare paragoni tra quella stagione e l’Italia di oggi è fuorviante e fuori luogo. La mia famiglia ha pagato un prezzo terribile per la violenza della sinistra extraparlamentare e questo mi spinge ad essere sempre vigile di fronte alle derive violente, anche solo verbali, ma non mi impedisce di vedere che il nostro tempo non ha nulla a che fare con quella stagione. È fondamentale prendere le distanze da chi inneggia o anche solo ‘giustifica’ l’omicidio di un uomo” ma, ha aggiunto, “le vittime degli Anni di piombo non possono essere sfruttate, come si sta facendo in queste ore, per ragioni di campagna elettorale. La violenza è stata di sinistra e di destra, di matrice comunista e fascista. Accanto al terrorismo brigatista non possiamo dimenticare la stagione delle stragi neofasciste che ha insanguinato l’Italia. Chi occupa posizioni di responsabilità e guida le Istituzioni dovrebbe fare molta attenzione a raccontare tutta la Storia, a fare i conti con il passato e ad utilizzare con accortezza le parole”.
Tobagi: "Si evoca un fantomatico clima da ritorno delle Br"
“Dopo l’omicidio di Kirk, vediamo che in Italia Meloni, con vari altri esponenti della destra di governo, e la stampa di destra che il governo sostiene, non solo appoggia e sposa acriticamente la retorica della vendetta del governo Trump — scrive Benedetta Tobagi che, oltre a essere la figlia di una vittima del terrorismo, è anche una delle principali studiose di quegli anni — ma la estende alla situazione italiana, in maniera del tutto priva di fondamento”. “C’è ‘un clima d’odio’, dice Meloni. Questo è indubbio, l’estrema destra negli Usa e nel resto del mondo è in prima fila nell’alimentare un discorso pieno di odio, razzista, islamofobo, misogino. Meloni però — continua Tobagi — non prende le distanze dai suoi amici politici e dalla loro retorica virulenta”.
“Si evoca un fantomatico clima da ritorno delle Br (!), in un Paese, l’Italia, dove il tasso di omicidi in generale per fortuna non è mai stato così basso (allarmante eccezione all’interno del dato rassicurante: i femminicidi), dove la violenza politica pure, per fortuna, è residuale — continua il post di Tobagi —. E se vogliamo parlare della violenza politica residuale, parliamo dell’aggressione dell’estrema destra alla sede della Cgil per esempio. Parliamo delle frange estreme e dei discorsi d’odio ovunque e da qualunque parte si manifestino, senza generalizzazioni mistificanti!”.
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