Politica
8 settembre, 2025"Un generale toscano che ha come proprio ideale la Decima Mas non ha niente a che fare con il Nord"
Le insofferenze della vecchia guardia leghista verso Roberto Vannacci si moltiplicano. Dopo lo sfogo del presidente della Lombardia Attilio Fontana — che aveva detto “Vannaccizzare la Lega? Col ca**o che ci riescono” — ora è il turno del senatore Gian Marco Centinaio, vicepresidente di Palazzo Madama e leghista della prima ora.
In un’intervista a La Stampa, Centinaio evoca prima la necessità di un confronto con il generale, da qualche mese vicesegretario del Carroccio, “prima di Pontida, per evitare che ci siano ancora dubbi su questa situazione”. Da questo confronto il senatore si aspetta che “Vannacci inizi a rispettare le regole della Lega. Se non gli vanno bene — ha aggiunto — faccia il suo partito. Se invece dice di volerle cambiare, vuol dire che vuole puntare alla leadership e a me questo non sta bene”.
Parole che non hanno ancora il sapore di un ultimatum, ma che comunque ben interpretano le posizioni di una larga fetta del Carroccio che non è mai riuscita a vedere di buon occhio il sempre maggiore protagonismo del generale prestato alla politica. “Deve capire che è entrato in un partito strutturato, che ha già un suo leader, Matteo Salvini. Ed è il nostro segretario che prende le decisioni. Se vuole essere accettato, è Vannacci che deve salvinizzarsi”, dice Centinaio giocando così con il termine usato da Fontana — “Vannaccizzazione” — e rivendicato dallo stesso Vannacci.
“Dire ‘vannaccizzo la Lega’ significa mettere in discussione Salvini — ha continuato Centinaio —. Per questo si sono attivati gli anticorpi. Questa è una forza politica con le sue regole, non puoi entrare e fare o dire quello che vuoi. Quando entri in una comunità e fai dichiarazioni invasive come quella, la comunità reagisce. E comunque, nessun militante leghista vuole essere vannaccizzato”.
L’insofferenza per Vannacci è un sentimento soprattutto politico, perché ritenuto un corpo estraneo rispetto alle istanze nordiste e federaliste che contraddistinguono quella parte della Lega che da tempo chiede di essere maggiormente ascoltata. “Un generale toscano che ha come proprio ideale la Decima Mas non ha niente a che fare con il Nord, non rappresenta quelle istanze — ha replicato Centinaio —. E non c'entra nulla con il federalismo per il quale siamo nati. Siamo diventati partito nazionale, ed è una giusta evoluzione, ma è importante tenere sempre alta l'attenzione per i territori. È lì che resta centrale la questione settentrionale, perché se non si dà carburante alla locomotiva, poi si fermano tutti i vagoni”.
Raggiunto al telefono dall'Ansa, Vannacci ha risposto alle ultime uscite di Centinaio e, prima, di Fontana: "Andiamo avanti tutti insieme per una Lega sempre più grande e influente. Ognuno porta il meglio di sé".
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