La denuncia dei ragazzi dell'Università di Tor Vergata: «Non siamo ancora laureati, ma ci chiamano per sopperire alla mancanza di personale  e hanno anticipato i nostri tirocini. E non abbiamo alcuna formazione per situazioni di crisi»

L'email che hanno ricevuto ieri dal rettore li ha fatti saltare dalla sedia. Non c’era infatti solamente la comunicazione della sospensione di tutte le attività didattiche e degli esami fino al 3 aprile, come previsto dall’ultimo decreto firmato dal presidente del Consiglio.

Gli studenti del terzo anno del corso di laurea in infermieristica dell’Università di Tor Vergata hanno scoperto che anche loro saranno in prima linea nella lotta contro il coronavirus: i loro tirocini al Policlinico non sono stati sospesi. Al contrario, sono stati anticipati di due mesi “a causa dell’emergenza sanitaria in atto legata alla diffusione del Covid-19”, come è specificato in un comunicato apparso poi sul sito dell’ateneo romano, a firma dal direttore sanitario. Insomma da oggi, 11 marzo, anche se ancora non hai la laurea, sei in trincea anche tu.
 
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La decisione ha sorpreso gli studenti. Non solo perché il cambio di programma – avevano già iniziato le lezioni online – gli è stato comunicato con meno di 24 ore di preavviso. Ma anche perché i tirocini, come ogni attività curriculare delle università, dovrebbero essere sospesi stando a quanto stabilisce il decreto firmato dal governo.
 
«L’inizio del tirocinio era previsto per l’11 maggio, ma hanno deciso di anticiparlo. Abbiamo sentito subito colleghi studenti infermieri sparsi in Italia e nessuno di loro è stato chiamato», fa sapere all’Espresso Maria (nome di fantasia, ndr). «E nemmeno gli studenti che frequentano il primo o il secondo anno del nostro stesso corso, o di altri in professioni sanitarie». 
 
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Maria, come tutti i suoi compagni (sono una cinquantina al terzo anno), è preoccupata per le condizioni in cui si troveranno a lavorare: «Ci hanno chiamati solamente per sopperire alla mancanza di personale», dice arrabbiata. «E lavoreremo senza alcuna tutela. Noi non siamo personale abilitato, siamo studenti in formazione: non abbiamo alcuna laurea, iscrizione all’ordine, abilitazione o assicurazione». 
 
Sono in pensiero anche per la possibile mancanza di precauzioni: «Nessuno ci ha fornito dispositivi di protezione o ci ha formati a gestire delle situazioni così critiche. Noi non abbiamo nemmeno un servizio di lavanderia, e portiamo a casa tutte le nostre divise al contrario di quanto previsto per gli infermieri».

Molti di loro poi si troveranno a ripetere un’esperienza formativa già svolta in passato, perché i reparti a cui dovrebbero essere destinati gli studenti al terzo anno – come il pronto soccorso – gli sono stati preclusi per precauzione dalla direzione sanitaria. 
 
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«Abbiamo veramente poca voglia di presentarci domani. Ci sono anche tanti studenti che vivono fuori Roma: come fanno a venire? Quando lo abbiamo chiesto ai nostri referenti, non hanno saputo risponderci», continua Maria. Proprio per questo, stamattina nessuno di loro si è presentato: «Chi non vive in città non è riuscito a venire. Speriamo che l’università faccia marcia indietro».
 
Se però l’ateneo confermasse la decisione, gli studenti potrebbero avere delle ripercussioni: «Ci troviamo di fronte a un bivio. Se non facessimo il tirocinio ora, dovremmo rifarlo il prossimo anno, finendo fuori corso. Farlo in questi giorni però mettone a rischio non solo la nostra salute, ma anche quella delle persone malate».

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AGGIORNAMENTO DEL 13 MARZO 2020

Nella mattinata dell'11 marzo, dopo la pubblicazione del nostro articolo, l'Università di Tor Vergata ha deciso di interrompere i tirocini. Nell'articolo è stata riportata la preoccupazione degli studenti che, nel pomeriggio del 9 marzo, hanno ricevuto una comunicazione - che L'Espresso ha potuto leggere - dai responsabili del loro corso di laurea, in cui era scritto che l'università aveva "provveduto a sostituire le ore di teoria programmate e attualmente sospese dal DPCM Coronavirus con un periodo di tirocinio che va dal giorno 11 marzo p.v al 17 maggio 2020. [...] Si precisa che da domani verranno inviati nuovi turni e assegnazioni".
Turni che sono poi stati effettivamente inviati il 10 marzo. Comunque la possibilità di non sospendere le attività di tirocinio per le professioni sanitarie era in effetti prevista dal DPCM del 4 marzo 2020 all'art. 1, comma d. Non è chiaro però, leggendo la Gazzetta Ufficiale, se era possibile attivarli dopo la data di pubblicazione del DPCM.