Spionaggio
Caso Paragon, Casarini: "Hanno spiato anche don Mattia. Spero abbiano preso appunti, così ripassano il Vangelo" - Il video
Il fondatore di Mediterranea Saving Humans: "Almasri va a casa con il volo di Stato, noi che salviamo i migranti siamo sottoposti a spionaggi militari"
Sono sbarcati, a Napoli, 41 migranti. Sul molo c'è Luca Casarini, fondatore e capo missione di Mediterranea Saving Humans. L'attivista è stato spiato con il software di Paragon, venduto dalla società israeliana a enti governativi. Tra le vittime di spionaggio c'è anche don Mattia Ferrari, il cappellano di bordo dell'ong. "Ci sono livelli occulti altissimi. Graphite è uno strumento militare, si tratta di software che vengono venduti solo a governi. Vengono spiati attivisti, sacerdoti: la solidarietà è diventata un crimine, questa storia è assurda. Bisogna che rivedano le loro idee cristiane", afferma Casarini. "Non può il governo su un caso del genere chiudersi nel Copasir, con tutto il rispetto che io ho per la sicurezza nazionale e cose del genere. Qui c'è un'attività di spionaggio, se non sono stati loro ci spieghino perché non hanno attivato un controspionaggio, perché allora vuol dire che c'è stato qualche altro Paese che ci spia o qualche altra forza occulta". E conclude: "Purtroppo abbiamo capi boss come Almasri che gira per l'Europa tranquillo e che poi viene riportato a casa pure con un volo di Stato, abbiamo in Italia esponenti di milizie libiche e non solo, mafie di tutti i tipi. Non si può chiudere al Copasir questa cosa qua, dovrebbe essere l'occasione, e questa è la proposta che faccio alla presidente Giorgia Meloni, per riaprire la discussione sul patto Italia-Libia".