Per fedeltà, relazioni e talento. Manager e professionisti in società pubbliche. Titolari di nomine di sottogoverno, anche povere ma che fanno schizzare in alto quotazioni personali e introiti privati. Ci sono molti straricchi nella classifica dei redditi da società pubbliche che il governo ha reso nota: guadagnano più dall’attività privata che beneficia delle relazioni alimentate dalle nomine di Stato. «Non abbiamo resistito alla tentazione di compilare una classifica e rispondere al solleticante quesito che, suvvia, lo ammettiamo senza ipocrisia, pervade i giornalisti alle prese con questo bollettino e probabilmente voi lettori: chi è il più ricco?», scrive Carlo Tecce nell’articolo di copertina. Mentre Gianfrancesco Turano racconta il verdetto del match pubblico - privato a proposito dell’autostrada Roma-Teramo-Pescara: «Un conto di oltre 2 miliardi di euro in risarcimenti pubblici che Giancarlo Giorgetti non sa bene dove infilare nella già travagliata legge di bilancio».
Suona il requiem per le casse di Forza Italia
Con 4 milioni e mezzo di fatturato e oltre 98 milioni di debiti, la creatura politica di Silvio Berlusconi galleggia solo grazie agli ultimi interventi del fondatore. Ma ora la sua sopravvivenza è appesa alle elezioni. Ne parla Sergio Rizzo nell’apertura di Politica.
Il futuro muore dove le scuole si bombardano
A Gaza molte aule ospitano gli sfollati. Ma il 61 per cento degli istituti è stato colpito dai raid israeliani. I più piccoli, che pagano già il prezzo più alto della guerra, così perdono anche il diritto all’istruzione: «La distruzione diffusa delle infrastrutture porta le persone a morire anche se le bombe non cadono», scrive Chiara Sgreccia per aprire gli Esteri del nostro settimanale.
Meno tasse per pochi e dubbi sul concordato: ecco il nuovo fisco
Come spiega Gloria Riva nella sezione di Economia, la delega per la riforma fiscale varata dal governo non risolve i problemi strutturali. Insegue un modello vecchio. Penalizza le aziende virtuose. E per i contribuenti i vantaggi sono scarsi.
Professor Rapper
Brutti, sporchi e cattivi? L’hip hop e la trap sono oggi accusati di violenza e sessismo. Ma c’è molto altro, come dimostra la voce degli artisti che portano parole e rime a scuola e in carcere. «Vado nelle scuole a combattere stereotipi e pregiudizi usando il potere di termini come identità, seconde generazioni, diritti, George Floyd, periferie, femminismo», dice Amir Issaa a Emanuele Coen. In apertura della sezione Cultura.
E poi “Hiv all’angolo. Ma attenti al fattore tempo” di Simone Alliva per la giornata mondiale contro l’Aids, il colloquio di Beatrice Dondi con Fabio Fazio per I Dialoghi de L’Espresso, il tour dell’Italia che il nostro settimanale si prepara fare nel 2024, spiegato dal direttore Alessandro Mauro Rossi nell’editoriale. E come sempre molto altro: approfondimenti, inchieste, rubriche, sguardi critici e punti di vista sulla realtà vi aspettano in edicola e online.