Al grido di “America, America, America”, la folla assiepata in Piazza San Pietro esplode in un lungo applauso: è stato eletto Papa Leone XIV, il primo pontefice statunitense nella storia della Chiesa cattolica. In meno di ventiquattro ore, i 133 cardinali elettori hanno trovato l’intesa: sarà il cardinale Robert Francis Prevost, di 69 anni, a raccogliere l’eredità di Papa Francesco, dietro il nome di Leone. Qualcuno parla già di una nomina di compromesso, Prevost è considerato progressista su alcuni temi come l’accoglienza dei migranti, il cambiamento climatico e l’attenzione ai poveri, mentre più conservatore per altri come i diritti delle persone lgbt+ e il ruolo delle donne nella Chiesa. “Io sono una progressista”, racconta Nina, americana trapiantata a Roma, con gli occhi lucidi per l’emozione. “Sono felice per questo papa. Se fosse stato qualcuno vicino a Trump, non l’avrei vissuto con gioia. La foto che il nostro presidente ha pubblicato dopo il funerale di Papa Francesco mi ha ferita profondamente”.
Per ora, il presidente degli Stati Uniti si limita a una dichiarazione formale: “Congratulazioni al cardinale Robert Francis Prevost. È un onore sapere che è il primo papa americano”, ha scritto sul suo social Truth.Intanto la piazza si svuota, tra bandierine a stelle e strisce ancora al vento e un clima che ci ricorda che quella di oggi non è solo l’elezione di un pontefice ma anche - e forse soprattutto - quella di un capo di Stato.