Non basta l'ottimismo di Trump: male i titoli nel Vecchio continente, ma sono i listini asiatici a subire il peggior contraccolpo. A Piazza Affari -7 per cento, per banche e assicurazioni perdite a doppia cifra

La settimana inizia com’è finita la scorsa, con le borse di tutto il mondo che continuano a perdere sul terreno grosse fette del proprio valore. Il motivo è sempre lo stesso: i dazi annunciati qualche giorno fa da Donald Trump (alcuni - quelli al 10 per cento - sono entrati in vigore per tutti lo scorso 5 aprile, il 9 sarà il turno delle tariffe aggiuntive, tra cui quelle al 20 per l’Unione europea). E non è bastato l’ottimismo del presidente degli Stati Uniti - secondo cui in un’economia malata “a volte è necessario assumere farmaci per curarsi” - per rassicurare i mercati. Che sarebbe stata una giornata in scia con le scorse si era capito quando hanno aperto le borse asiatiche: Hong Kong perde oltre il 13 per cento (calo record dal 1997), Taiwan il 9,7 (la chiusura peggiore della sua storia), Tokyo il 7,8, Shenzen il 10,8, Shangai il 7,7 e Seul il 5,6. E anche per i mercati europei l’avvio è da incubo. A Piazza Affari il Ftse Mib cede il 7,7 per cento, dopo che a Milano non tutti i titoli sono riusciti ad aprire subito. Parigi perde il 6,15 per cento, Francoforte il 7,4 (dopo essersi svegliata con un -9), Londra il 5,2 e Madrid il 4,66. Un dato spiega bene il profondo rosso delle borse europee, con 890 miliardi di euro bruciati in meno di tre ore di contrattazioni.

Il tonfo di banche e assicurazioni

A Milano, come la scorsa settimana, a trainare le perdite sono banche e assicurazioni, con perdite sopra il 12 per cento per Bper, Popolare Sondrio, dell'11 per Mps, del 10 per Banco Bpm e Unicredit. Tra gli altri Fineco lascia sul terreno l'8,7, Mediolanum il 9,7, Intesa il 9. Ma anche per gli altri titoli il comune denominatore è ancora il segno meno (Leonardo crolla a -16,44, Ferrari perde il 7,95, Eni il 6,9, Hera il 6,58, Poste Italiane il 6,6). Altro termometro dell’incertezza che avvolge il mondo post-barriere commerciali di Trump è quello dello spread, con il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi che in avvio di giornata sale di 9 punti base schizzando a 128, ai livelli dello scorso novembre. Tonfo in avvio anche del prezzo del gas, che ad Amsterdam ora cede il 7,3 per cento e scivola sotto i 34 euro, sui livelli di settembre 2024. Stessa tendenza anche per il petrolio, con il Wti con consegna a maggio che scende a 60,45 dollari (- 2,48 per cento), mentre il Brent con consegna a giugno è scambiato a 64 dollari con una flessione del 2,39.

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