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29 ottobre, 2025Il leader ungherese intervistato da Porro su Rete 4: "Se vieni in Ungheria per commettere dei crimini non sei benvenuto". Il Pd: "Insulta una cittadina italiana senza che il governo la difenda, che pena"
Ilaria Salis? “Una criminale” che “dovrebbe stare in galera”. Interpellato prima dell’incontro con Giorgia Meloni, Viktor Orbán aveva glissato e riassunto tutto in una risata. Invece ieri, 28 ottobre, intervistato da Nicola Porro a “Dieci minuti” su Rete 4, il premier ungherese è tornato a parlare dell’eurodeputata italiana che ha trascorso 15 mesi in carcere a Budapest.
“Ilaria Salis è una signora italiana che è venuta in Ungheria e fin qui tutto bene, ne siamo felici, gli italiani sono molto apprezzati in Ungheria per diverse ragioni, dalla cultura al calcio alla dolce vita — ha detto il leader ungherese —. Quindi in generale siamo felici che veniate da noi e stiate insieme a noi. Però se vieni in Ungheria per commettere dei crimini allora no, non sei benvenuto. E quella signora ha fatto esattamente questo: è venuta in Ungheria e ha usato violenza contro dei cittadini pacifici ungheresi, quindi è una criminale e dovrebbe stare in galera. I compagni di Bruxelles stanno facendo scudo alla loro compagna rossa, ed è un male. Non dovrebbero farlo: se tutti quanti a prescindere dalla nazionalità andassimo in un altro Paese europeo a commettere dei crimini, dovremmo essere puniti”.
Questa mattina è arrivata la replica di Salis: "Per l'ennesima volta, il ducetto magiaro dà prova di disconoscere i principi fondamentali di una vera democrazia. Non spetta al potere politico condannare un imputato, tantomeno un avversario, al carcere: questo può essere solo il compito di un giudice imparziale e indipendente, figura, in effetti, ben rara in una democrazia illiberale", scrive su X l'eurodeputata di Avs.
"Orban, più parli, più riveli la tua indole fascista. E ricordo a te e ai tuoi emuli che il popolo italiano il fascismo l'ha già ripudiato, una volta per tutte. Non permetteremo che riportiate indietro le lancette della storia: difenderemo le libertà e i diritti che abbiamo conquistato, e ne vogliamo conquistare ancora, e ancora, e ancora". Poi, un aggiunta: "P.S.: ma perché i cittadini europei devono continuare a finanziare il governo autocratico e oligarchico di questo signore?".
Fino al voto dello scorso 7 ottobre, con cui il Parlamento europeo le ha confermato l’immunità, l’Ungheria ha continuato a chiedere che Salis venisse processata in Ungheria. Con toni, spesso, particolarmente duri. Per esempio, il portavoce di Orbán, Zoltan Kovacs, le aveva “dedicato” un tweet in cui aveva scritto, semplicemente, le coordinate di un carcere di Budapest.
"Che Orban venga in Italia ad insultare una cittadina italiana, Ilaria Salis, senza che nessuno al governo senta il dovere di difenderla la dice lunga sull'amore che questa gente ha per il nostro Paese, per la sua dignità — ha attaccato il senatore del Pd, Filippo Sensi —. Altro che Fratelli, altro che Forza Italia. Che pena".
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