Il nuovo numero
Ce li meritiamo? L’Espresso in edicola
Non solo medaglie, le Olimpiadi sono la ribalta per i nuovi italiani. Il viaggio atroce di chi fugge da guerre e crisi. Il fattore K. che ribalta i pronostici negli Usa. Il governo Meloni dell'armiamoci e partire. James Ellroy a un passo dalla fine. E come sempre molto altro
Non soltanto medaglie e record. Le Olimpiadi sono la ribalta de nuovi italiani, simboli di un Paese in cui contano impegno, sacrifici e risultati: l’Italia della meritocrazia che crede nell’uguaglianza e difende i diritti, di tutti. Dal 26 luglio all’11 agosto, infatti, l’appuntamento con i Giochi rinnova il sogno breve di essere migliori di quello che siamo nei restanti quattro anni. Aperti, inclusivi, partitari e con un’etica del lavoro che premia i risultati.
Del trionfo del merito e dei nuovi italiani scrive Gianfrancesco Turano nell’articolo che apre L’Espresso di questa settimana. Mentre il direttore Emilio Carelli, nell’editoriale, sottolinea come al di là del medagliere, le Olimpiadi siano l’occasione per far risaltare l’Italia che spesso non vediamo.
«Se passate da Parigi in questi giorni le possibilità che avete di vedere la Torre Eiffel sono pari a zero», scrive Riccardo Romani nell’articolo in cui spiega come la kermesse offra una vetrina d’eccezione in una città blindata per dare smalto all’Eliseo e lasciare le difficoltà legate alla formazione del governo sullo sfondo. Mentre Luca Sgarbi descrive il caos, il pericolo sicurezza e i rincari per i parigini, smentite le entusiastiche previsioni di un boom turistico.
La morte atroce compagna di viaggio
Dall’Africa subsahariana al Mediterraneo, in fuga da guerre e crisi. Nel mezzo, il deserto e le violenze dei trafficanti. Poi, al confine libico-tunisino, gli abusi delle forze di polizia. E per chi non ce la fa, le fosse comuni. Ne scrive Antonella Napoli da Sfax nell’articolo che apre la Politica de L’Espresso
Il fattore K. che ribalta i pronostici
«C’è una domanda che pulsa nelle tempie dei delegati democratici che dovranno scegliere il candidato da opporre a Donald Trump: se in 250 anni di storia americana nessuna donna è mai stata eletta e soltanto una volta un afroamericano ha vinto le elezioni, perché Kamala Harris dovrebbe spuntarla?», sottolinea Riccardo Romani nell’articolo che apre la sezione Esteri. Eppure grinta, determinazione e parte dei risultati dell’era Biden giocano per lei.
Il governo dell’armiamoci e partire
L’esecutivo Meloni punta ad aumentare le spese militari fino al 2 per cento del Pil nel 2028 per compiacere la Nato. Ma, non potendo drenare stabilmente le risorse dalla finanza pubblica, dovrà ridurre quelle per il personale. Fa il punto Carlo Trecce nell' articolo che apre l'Economia de L’Espresso
Ellroy, a un passo dalla fine
«Era una mina vagante, non c’è niente da celebrare in lei», dice James Ellroy nell’articolo che apre la sezione Cultura del nostro settimanale, a proposito di Marilyn Monroe. A colloquio con Mattia Insolia, lo scrittore racconta gli Stati Uniti in uno dei punti di più grande splendore, sempre, però, tenendo lo sguardo sulle zone d’ombra più oscure e inquietanti.
E poi “In ginocchio da von der Leyen” di Giuliano Torlontano, “Se i tagli cancellano l’università” di Chiara Sgreccia, “Sui femminicidi norme di carta”, il colloquio di Simone Alliva con Elisa Ercoli di Differenza donna. E come sempre molto altro: approfondimenti, inchieste, rubriche, sguardi critici e punti di vista sulla realtà vi aspettano in edicola e online.